sabato 14 maggio 2016
L'Inquisizone: l'arma del Papa
Un punto cruciale del libro ,che caratterizza la cultura medievale, è il processo dell'Inquisizione contro Fra Michele, presunto eretico. Il poveretto fu accusato di aver detto che Gesù e gli Apostoli " non ebbero niuna cosa nè in speziale nè in comune per ragione di proprietà". L'accusato sosteneva che il notaio avesse aggiunto parole che non aveva mai pronunciato. Giunti a questo punto l'imputato non aveva quasi più possibilità di salvarsi. Michele continuava a sotenere la povertà di Cristo, rifacendosi alla regola francescana. Egli accusava il Papa di violare le regole della povertà professate da Gesù. Molte persone ritenevano quindi Michele un Santo, ma ciononostante fu messo al rogo. L'Inquisizione era l'arma del Papa che usava per mantenere il suo potere. Ciò deriva dallo stretto legame tra potere spirituale e temporale dello Stato Pontificio. Il Papa può governare solo grazie alla parola di Cristo che incaricò San Pietro di fondare la Chiesa. Il potere assoluto del Papa è giustificato dalla santità del figlio di Dio che lo rende divino. Contestare le dottrine della Chiesa significava contestare il potere del Papa, il potere divino e quindi essere nemici del Cattolicesimo. I processi dell'Inquisizione cercavano di evitare ciò che successe nel 1054 con lo Scisma d'Oriente : un problema spirituale fu utilizzato per indebolire e negare il potere effettivo del Pontefice. Bastava comunque essere personalità scomode per essere accusati ingiustamente dall'Inquisizione ed essere uccisi. Anche gli scenziati venivano indagati perchè rischiavano di trovare tesi che entravano in conflitto con ciò che veniva dichiarato dalla religione, primo fra tutti Galileo Galilei. L'Inquisizione era quindi l'arma effettiva del Papa.
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